Escursioni e passeggiate a Livigno estate da non perdere!
Camminare è un toccasana per tutto
Camminare, addentrarsi in un sentiero, liberare la mente ed entrare in un mondo dove non ci sono rumori, solo i suoni ed i profumi del bosco. Camminare adagio, per godere di ciò che si vede, soffermarsi, meravigliarsi della natura, un libro sempre aperto e ricco di segreti e di significati.
Livigno offre svariate possibilità.Oggi vediamo un percorso semplice adatto a tutta la famiglia, con una meta curiosa ed una passeggiata esplorativa all’insegna della conoscenza!
Durata percorso : andata 1h e ritorno 45 min.
Percorso totale andata e ritorno: 4.4 Km.
Dislivello: 180 m.
Partenza: Viera P2 1810 m.
Arrivo: sorgente solforosa 1920 m.
Dirigendosi verso il Passo del Gallo, all’uscita della prima galleria, direttamente sulla destra, si arriva al parcheggio segnalato P2.
Dal parcheggio parte il sentiero che torna verso Livigno per una decina di metri per poi dirigersi verso una scalinata in ferro ed in salita che porta
al “ sentiero delle marmotte”. Il sentiero prosegue verso nord ( Sulla nostra destra ) e si inoltra nel bosco profumato di larici fino ad un bivio, da qui si segue la segnalazione per la sorgente solforosa.
Man mano che si sale si trovano, oltre ai larici, bellissimi pini cembri e abeti rossi. Infine trovano spazio i bassi pini mughi perchè il sentiero diventa roccioso e solo loro resistono a questo terreno!
Da qui abbiamo una vista fenomenale che ci permette di ammirare la sontuosità della cima Cavalli con i suoi 3000 metri di rocciosità!
Curiosità : questa è una delle cime che si raggiungono in occasione dell’evento
i nös 3000, guardate il video, è esplosivo, coinvolgente e rende bene l’idea di cosa significa raggiungere una vetta di 3000 metri!
Tra alti e bassi si raggiunge un ampio canalone prima di arrivare alla meta a 1920 m.
Non immaginatevi chissà cosa, la meta non è altro che un tubicino che esce da un manufatto in sasso, ma non abbattetevi !
L’acqua solforosa non sarà una scenografica cascata maestosa ma è
preziosa e dalle
mille virtù curative, vederla e sentirla è una bella scoperta che ricorderete!
Anche se freschissima, l'acqua, ha un odore di uova marce, tipico odore dello zolfo!
Quando vedrete quante propietà ha ne capirete la sua preziosità ( In fondo alla paginaci sono le varie descrizioni )
Quindi…SEDETEVI E GODETEVI L'ATMOSFERA PARTICOLARE, RESPIRATENE L’ARIA, BEVETENE L’ACQUA, BAGNATEVI LA PELLE, l’assorbimento dell'acqua solfurea attraverso la cute, le mucose delle vie respiratorie e l’apparato gastroenterico è stato provato ed ampiamente documentato.
Vi consiglio. Poi, di proseguire verso la Val Viera per alcuni metri in modo da potervi fermare nella radura per una sosta e godervi il pranzo o la merenda al sacco e perché no anche solo per ammirare la flora e la fauna! Questa zona è ricca di camosci, caprioli e cervi che potrete avvistare con santa pazienza ed un buon binocolo!
Il rientro avviene ripercorrendo il tragitto a ritroso.
Buona escursione!
PROPIETA’ DELL’ACQUA SOLFOROSA:
Azione sul sistema neurovegetativo
Le acque solfuree stimolano il sistema nervoso parasimpatico. Il risultato è una cospicua vasodilatazione capillare con aumento della permeabilità vasale (evidente soprattutto a livello polmonare) riduzione della pressione arteriosa sistemica, bradipnea e bradicardia.
Azione sui meccanismi di difesa ed antiinfiammatoria
Sembra che le acque solfuree siano in grado di stimolare l’organismo a difendersi sia nei confronti degli stimoli infiammatori endogeni che degli agenti proinfiammatori esterni che si traduce in un’azione antiinfiammatoria. Si è osservato un aumento significativo a livello mucoso di IgA secretorie e delle IgG e IgM circolanti.
Azione antitossica
Questa azione è probabilmente in relazione con la stimolazione del SRE. Esiste tuttavia un meccanismo diretto. Sono state accertate azioni antitossiche su diverse sostanze organiche e metalli, tra i quali ricordiamo il piombo, il bismuto, il fosforo, le tossine botulinica e difterica.
Azione sul fegato.
I composti dello zolfo vengono metabolizzati ed utilizzati a livello epatico. E’ stato dimostrato che le acque solfuree sono in grado di proteggere la cellula epatica dalla degenerazione grassa.
Azione sulla muscolatura liscia e sulla secrezione digestiva
Soprattutto per la stimolazione parasimpatica le acque solfuree possono indurre bronco costrizione, aumentano la motilità intestinale, la secrezione gastrica, la coleresi e la motilità delle vie biliari. Nei casi in cui siano presenti patologie ipercinetiche, l’acqua solfurea può provocare spasmi e favorire l’incuneamento di calcoli nelle vie biliari.
Azione sulle mucose e sul muco
L’H2S provoca intensa vasodilatazione con aumento della pervietà capillare nella sottomucosa. A livello polmonare si genera un edema che, interessando la mucosa, ne provoca l’esfoliazione e la conseguente rigenerazione dell’epitelio. Contemporaneamente, per le azioni fluidificanti specifiche ed aspecifiche, si ha un aumento dell’escreato.
Azione sull’apparato locomotore
Le acque solfuree esercitano a livello delle strutture para e periarticolari numerose azioni. Rivolgiamo l’attenzione soprattutto sugli effetti trofici nei confronti della cartilagine e dei tessuti connettivi. Diverse patologie che interessano il tessuto connettivo comportano una alterazione dell’equilibrio con risultati che possono essere destruenti o evolventi in fibrosi. Numerosi Autori ritengono che la crenoterapia solfurea sia in grado di “attenuare le reazioni connettivali eccessive” contrastando processi fibrotici abnormi.
Azioni sulla cute
A livello cutaneo le acque solfuree esercitano essenzialmente azioni plastiche ed antiseborroiche. L’azione antiseborroica è legata anche alle proprietà esfolianti e detergenti, in quanto nello strato corneo si raccoglie una grande quantità di lipidi, nonché antimicrobiche.
Azione antisettica
Le proprietà batteriostatiche ed antimicotiche dell’H2S sembrano riconducibili al potere riducente. L’acido solfidrico tende ad ossidarsi con formazione di solfati e zolfo allo stato nascente sottraendo ossigeno ai microorganismi. Probabilmente l’azione germicida è da attribuire alla formazione di acido pentationico da parte di alcuni batteri e/o processi enzimatici.